Ortodonzia
L’ortodonzia è la disciplina odontoiatrica che si occupa dello studio, diagnosi e terapia della posizione anomala di uno o più elementi dentali[1], per il danno che questa alterazione porta sull’estetica del volto e sulle funzioni della respirazione, masticazione e fonazione[2]. L’ortognatodonzia, più propriamente, è la disciplina medico stomatologica che si occupa della correzione delle malformazioni dei mascellari (regione anatomia maxillo mandibolare) e delle alterazioni della crescita e dello sviluppo degli stessi al fine di determinare una correzione stabile della malocclusione esistente. La pratica ortodontica si avvale di: apparecchiature ortodontiche fisse e mobili, di terapie chirurgiche, di terapie biomeccaniche, del trattamento chirurgico-ortodontico dei denti inclusi e trasposti, della ortodonzia dell’adulto e pre-protesica, della contenzione.[3]
Le tre classi dentali
La cura delle dismorfosi facciali ha radici molto antiche, basti pensare al tentativo di correggere la ipermandibulia (III Classe scheletrica) della famiglia regnante degli Asburgo. Ma è solo agli inizi del Novecento che negli USA si classifica il problema con senso critico e scientifico; infatti è con Edward Angle, che, in base alla posizione relativa dei primi molari permanenti (superiori e inferiori), si distinguono le malocclusioni in tre classi.
- La I Classe dentale è la più rappresentata nella popolazione nord-europea: il molare superiore (cuspide mesio-vestibolare) occlude nel solco tra la cuspide mesiale e centrale del primo molare inferiore > il canino superiore si incastra dal lato vestibolare tra canino e premolare inferiore.
- La II Classe dentale è la più rappresentata nella popolazione indoeuropea dove il baricentro del corpo sta davanti e la mandibola cresce e si sviluppa in posizione distale rispetto al cranio> pertanto il molare superiore (cuspide mesio-vestibolare) si incastra tra le creste marginali di secondo premolare e primo molare inferiore.
- La III Classe dentale (Asburgo) si riscontra prevalentemente nei gruppi umani di origini asiatiche con diverse tipologie e sono associazioni di ipersviluppo mandibolare e iposviluppo mascellare con varie gradazioni di crescita: il molare superiore (cuspide mesio-vestibolare) occlude dopo il solco distale del molare inferiore.
Questa è solo una classificazione clinica, ma esistono miliardi di possibili variazioni nella popolazione mondiale
Avere denti non allineati non rappresenta solo un problema estetico che coinvolge sia gli adolescenti che gli adulti, ma si ripercuote anche sulla salute dentale, ad esempio riducendo l’efficacia della ingiene dentale durante lo spazzolamento quotidiano dei denti, poichè un disallineamento dentale rende complicata la rimozione della placca su tutta la superficie del dente.
Oggi disponiamo di più tecniche ortodontiche che permettono all’ortodontista di proporre diversi tipi di apparecchi dentali per ogni tipo trattamento: apparecchio fisso, apparecchio mobile o apparecchio invisibile per riabilitare la funzionalità del cavo orale. Possono essere prevenute o corrette con l’ortodonzia delle cattive abitudini o disfunzioni che interessano l’articolazione mandibolare e persino la postura.
Il consiglio è quello di prendere in seria considerazione un primo controllo con l’ortodontista sin da bambini. Un bambino attorno ai cinque o sei anni è nell’ età giusta in cui si possono intercettare eventuali bisogni di intervenire con la tecnica ortodontica più appropriata.
Odontoiatrica San Damiano promuove una volta al mese una giornata intera di controlli ortodontici, soprattutto per i bambini, al fine di consigliare i loro genitori su come farli crescere con una dentatura bene allineata.
Anche gli adulti si affidano a noi per essere aiutati nella correzione di alcune imperfezioni. Malgrado sia opportuno iniziare da bambini, un adulto non ha alcun motivo per scoraggiarsi a correggere e migliorare il suo sorriso.
Odontoiatrica San Damiano, nella giornata mensile dedicata alle cure ortodontiche effettua prime visite con lo specialista in ortognatodonzia che prescrive un intero piano di trattamento che spazia dal piano di intervento correttivo a quello di mantenimento degli effetti desiderati di allineamento.
Principali tipologie di trattamento con apparecchi dentali
- APPARECCHIO DENTALE FISSO: viene utilizzato già nell’adolescenza, una volta che sono presenti nella bocca tutti o quasi i denti permanenti. E’ realizzato con delle piccole placche (brackets) di ceramica o di metallo che vengono fissate ai denti, e collegate fra di loro da fili di metallo elastici. Questa tipologia di apparecchio è usata frequentemente nela fase finale del piano di cura ortodontico. L’apparecchio è fissato ai denti con del cemento e viene rimosso dall’ortodontista solo dopo avere valutato che ha finalmente svolto a pieno la sua funzione.
- APPARECCHIO DENTALE MOBILE: a differenza di quello fisso permette di essere messo e tolto da chi lo indossa. Questo apparecchio può essere utilizzato dai bambini che presentano ancora i denti da latte, permette l’espansione del palato e di portare i più piccoli ad una corretta masticazione, ma anche di risolvere cattive abitudini come quella di succhiarsi il dito.
- ESPANSORE PALATALE: è uno strumento che utilizza l’ortodontista per allargare un palato troppo stretto, indicato per creare spazio nel caso di affollamento dentale
- TRAZIONE EXTRAORALE: si tratta di una manovra praticata dallo specialista in ortodonzia mediante uno strumento posizionato parzialmente nella bocca e in parte attorno alla testa per facilitare lo spostamento dei denti nella corretta posizione.
- CONTENZIONE: si tratta di una mascherina invisibile utilizzata per mantenere nel tempo (contenere) il risultato ottenuto mediante la terapia ortodontica
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